In seguito a complesse ricerche, condotte in diversi archivi nel corso di un quarantennio, finalmente viene edito questo volume che descrive le intricate vicende alberobellesi, di cui alcune del tutto ignote, verificatesi in un arco temporale di oltre sette secoli.
In primo luogo sono state ricostruite le vicende del feudo di Alberobello, sito in territorio monopolitano, nel Basso Medioevo denominato chiesa dei Santi Cosma e Damiano insieme alla chiesa di Santa Maria di Barsento con il suo casale: entrambe possedimenti del monastero benedettino di Banzi, furono confermati con diploma emesso a Venosa nel settembre 1090 (tale documento è rilevante anche per la datazione dell’insediamento barsentano).
Il tenimento della chiesa dei Santi Medici viene indicato come Arborbella in una scrittura del 1321. Nel 1392 l’antico territorio di Alberobello fu assegnato da papa Bonifacio IX al vescovo di Monopoli, mentre il monastero di Santa Maria di Banzi, ormai in piena decadenza, venne soppresso nel 1420 e dato in commenda perpetua a vari prelati.
Nel Quattrocento il territorio di Alberobello passò sotto il dominio dei conti di Conversano, che segnò l’inizio di una nuova fase di vita del sito.