A gnostre de sòbb’a Tòrre
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E nu munne a gnostre. A gnostre e nu munne, nu munne ca salve: si deve partireda qui per penetrare il concetto di gnostra e di tutto il suo sostrato semantico. In questi versi è già racchiuso il suo significato e, di riflesso, quello dellintero poemetto A gnostre de sobbe a Torre di Mario Gabriele su racconto orale di Mino Fusillo. E nu munne a gnostre, ed è tale perché si inscrive nei suoi pochi metri quadrati una visione di vita, raccoglie lungo il perimetro definito dalle case che v
Autore |
Mario Gabriele, Mino Fusillo |
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Lingua |
italiano, dialetto |
Finito di stampare |
settembre 2014 |
Numero Pagine |
24 |
ISBN |
978-88-95089-71-3 |
Esaurito
Non è difficile descrivere strutturalmente la gnostra a chi non ne ha mai sentito parlare: bastano poche nozioni di architettura per elaborare una precisa rappresentazione delle caratteristiche sue proprie. E quindi si spiegherà con una semplice perifrasi che le gnostre si trovano nel centro storico di Noci e sono degli ambienti urbani paragonabili a piccole piazzette delimitate da antiche case bianche. Questa descrizione strutturale, tuttavia, seppur corretta, non è affatto sufficiente a tratteggiare la loro immagine concreta, perché quello che davvero fa la gnostra sono i suoi abitanti e le loro variopinte esistenze. Ebbene, è proprio questa energia vitale che il poemetto di Mario Gabriele ci restituisce, e lo fa naturalmente nella lingua che quegli uomini e quelle donne parlavano, il colorato dialetto nocese, quasi a mo’ di racconto orale. Raccontare a una voce ha un preciso significato in letteratura, indica cioè la condivisione di giudizi, idee e azioni da parte di una comunità, che diventa un “unicum” protagonista della narrazione: scelta che non meraviglia in questo caso, essendo la vita della gnostra comune, appunto, a tutti i suoi abitanti “ind’a gnostre ne spartime u suenne”.