Ulivi secolari – Fututro della Puglia
€25.00
Autore |
Brigitta Flau, Piero Tateo |
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Lingua |
italiano |
Finito di stampare |
aprile 2024 |
Numero Pagine |
176 |
ISBN |
978-88-9355-454-1 |
Disponibile
Nadia Toffa, indimenticabile giornalista d’inchiesta, durante la trasmissione televisiva “Le iene” del 9 novembre 2015 aveva intervistato la professoressa Antonia Carlucci, la quale aveva dimostrato che gli ulivi colpiti dai disseccamenti, ammorbati da Xylella fastidiosa e da altri agenti dannosi, erano curabili. Toffa, entusiasta dei risultati delle cure, incontrò il Ministro delle Risorse Agricole Maurizio Martina, che si mostrò molto interessato. A parole. Infatti, con il Decreto Ministeriale 4999/2018, dichiarò tutti gli ulivi plurisecolari incurabili e sposò la teoria della cultivar FS17 (cioè i mini-ulivi con brevetto CNR) “resistente alla Xylella”.
Quella batteriosi, che oltre agli ulivi ammorba altre centinaia di specie vegetali, venne cinicamente tramutata in “malattia dell’ulivo”, facendone un’occasione propizia per distruggere il bosco naturale della Puglia nato ai tempi della Magna Grecia. Come fecero scienza e politica, insieme alle associazioni e alla società civile, a non accorgersi di quella manovra ecocida sostenuta da montagne di danaro pubblico, non è più un mistero. Le parti centrali di questo libro-inchiesta lo
svelano senza compromessi. Oggi, chiusa la stagione degli ulivi brevettati bisognosi di enormi quantità di acqua (che nessuno sa dove trovare) e dilapidate tutte le risorse pubbliche disponibili per l’olivicoltura pugliese, la Xylella fastidiosa ha cessato di essere “la malattia dell’ulivo”, come ha certificato il 19 febbraio 2024 una struttura del Ministero delle Risorse Agricole (www.crea.gov.it): “LA XYLELLA NON È LA CAUSA ESCLUSIVA DEL DISSECCAMENTO DEGLI ULIVI PUGLIESI”.
Dopo quasi un decennio di inganni, durante il quale lo Stato e la Regione hanno fatto di tutto per distruggere gli ulivi monumentali, fino al punto di stabilire con la Legge 44/2019 multe fino a 60.000 euro o pene carcerarie fino a cinque anni per gli olivicoltori che non vogliono piegarsi alle eradicazioni selvagge, i motivi veri dei disseccamenti e le possibilità di curare le piante non sono più occultabili. Noi olivicoltori danneggiati da Istituzioni brutalmente strumentalizzate in nome del dio Danaro, ci stiamo organizzando per chiedere e ottenere il risarcimento di tutti i danni subiti. Con altrettanta determinazione lottiamo per conquistare misure di Legge mirate a valorizzare gli ulivi, le olive e gli oli migliori. Sono i tre ori verdi della Puglia, che grazie ai 10 milioni di ulivi plurisecolari salvati dagli olivicoltori onesti e coscienziosi che hanno resistito agli attacchi dei barbari, potranno garantire un futuro degno della bellezza e della potenza della nostra regione.