Il viaggio infinito

I due testi tradotti nel presente volume, i Sonetti di William Shakespeare e il Cantico dei Cantici rientrano tra i massimi esempi di poesia della letteratura mondiale. Si tratta di opere immortali, capaci di declinare con potenza e precisione gli innumerevoli frammenti che compongono l’immaginario amoroso di ogni tempo. Questo libro e, dunque, un atto d’amore nei confronti della poesia. L’elemento che pero rende singolare e delicata la nostra iniziativa e la lingua d’arrivo di queste traduzioni: il dialetto di Noci. L’obiettivo che ci si pone e quello di conferire la giusta dignità linguistica e letteraria al dialetto, cercando di esaltarne le potenzialità espressive e musicali. Il viaggio di una parola da una lingua all’altra si complica ulteriormente quando la parlata di arrivo e ristretta perlopiù a un uso orale ed esclusa dagli impieghi ufficiali e formali propri di una lingua intesa in senso storico. Questo aspetto, che potrebbe apparire come un ostacolo insormontabile per un traduttore, e stato per noi una risorsa. Ci ha consentito, infatti, di tradire in parte le opere tradotte, adeguandole alle tradizioni di Noci, ai suoi toponimi, alle sue flora e fauna. Ciononostante, abbiamo cercato di non smarrire mai il senso profondo dei testi di partenza e, soprattutto, la loro sconfinata bellezza. Con un auspicio: che questo viaggio infinito, come il tempo di un celebre sonetto shakespeariano, lasci intatta a jjure ca mbère e jjure a nnassce a’guste fiche.