Gli pare di conoscere questo deserto di sale non ricorda quando l’abbia visto ma è splendido puro. Sì… Qualcosa si affaccia alla memoria. Rammenta un cielo di un azzurro particolare profondo ma vicino, può toccarlo. Ora cammina immerso nel turchese che si perde lontano schiarendo nei confini lucenti di sale. Procede ad un’altitudine rilevante, mastica foglie di coca, il respiro è calmo e le tempie ripetono dolcemente il battito del cuore. È solo, sereno, lo sguardo inebriato dall’armonia che lo circonda. Indossa occhiali da sole, l’immensa distesa bianca e nuda riflette lampi abbaglianti insopportabili a sguardi indifesi. Non c’è ansia né paura, deve raggiungere quella macchia oscura, là in fondo.
Siamo qui, il tempo ha perso la sua forza, è quasi buio e sull’altra sponda una casa su una piattaforma galleggiante ed un barcone accendono le luci che subito si tuffano in acqua. Restiamo in silenzio, la sera è perfetta. Nella strada alle nostre spalle si accendono i lampioni. Non abbiamo bisogno di parole, sto bene, per la prima volta in vita mia sento scendere dentro di me una calma che mi appaga. Ascolto il profumo della sua pelle.